Soffro di ulcere da 36 anni. Quali terapie mi consigliate?
Gaetana ha 54 anni ed è affetta da Drepanocitosi Omozigote con ulcere perimalleolari bilaterali.
Ecco il suo messaggio:
Salve, sono Gaetana, ho 54 anni e sono affetta da Drepanocitosi Omozigote con ulcere perimalleolari bilaterali.
La prima ulcera è comparsa intorno al 18° anno di età e nel corso degli anni si sono aggiunte altre ulcere. Le terapie chirurgiche cutanee e farmacologiche mi hanno dato solamente periodici benefici.
Purtroppo negli ultimi 4 anni la rimarginazione delle ulcere non è mai avvenuta e soprattutto sono molto più dolorose di prima.
Desidero il vostro parere su terapie che potrebbero dare risultati migliori. Se necessario non esitate a contattarmi per maggiori e dettagliate informazioni.
Cordialmente,
Gaetana
Qui sotto, la risposta della nostra coordinatrice infermieristica Klarida.
Per saperne di più sul trattamento delle ulcere e delle lesioni clicca qui:
Klarida Hoxha
Cara Gaetana, mi dispiace molto per la situazione con cui convive da molti anni e spero di poterle dare consigli utili per migliorare la sua qualità della vita.
L’anemia falciforme può avere diversi effetti sul corpo e le ulcere agli arti inferiori sono uno di questi (anche in letteratura medica si trovano molti casi simili al suo). Tra tutti i tipi di anemia, quella falciforme è infatti quella con il maggior rischio di formazione di ulcere della pelle.
Le cause per cui si possono formare le ulcere croniche sono molte: ostruzione meccanica dovuta alla densità dei globuli rossi falciformi, incompetenza venosa, infezioni batteriche, anomalia spontanea di fenomeni di vasocostrizione in posizione obbligata, trombosi in situ, diminuzione della biodisponibilità di monossido di azoto che porta alla compromissione della funzione endoteliale (la parete dei vasi sanguigni) o anemia con diminuzione della capacità di trattenere l’ossigeno.
Le consiglio di calcolare quanto ossigeno trasporta il suo sangue: il valore minimo per il benessere è 16 millilitri di ossigeno per cento millilitri di sangue al minuto.
Per individuare questo dato controlli gli ultimi esami del sangue e legga il valore della emoglobina (Hb). Moltiplichi questo valore per 1,35 e otterrà quanti millilitri di ossigeno sono trasportati ogni minuto da cento millilitri di sangue. Per esempio per un valore di emoglobina di 9, cento millilitri di sangue trasportano ogni minuto circa 12 millilitri di ossigeno.
In presenza di lesioni cutanee l’anemia presenta dunque uno dei fattori di ritardata guarigione.
Alcuni studi venografici hanno evidenziato che il principale fattore di formazione delle ulcere sono le problematiche artero-venose. Inoltre, traumi, infezioni e infiammazioni dovuto ad ambiente ipossico portano a ritardi di guarigione e cronicità.
Al Centro iperbarico di Ravenna abbiamo già trattato casi molto complessi simili al suo seguendo un approccio olistico e multidisciplinare che richiede il coinvolgimento di più specialisti.
Il percorso del Centro Iperbarico prevede una prima visita in cui i nostri infermieri esperti nella cura delle ferite eseguono diversi esami non invasivi utili a comprendere la situazione della persona. Sulla base di questi il medico potrà effettuare una adeguata diagnosi e disegnare il percorso giusto e personalizzato per il paziente.
Gli esami non invasivi che facciamo durante la prima visita includono: glicemia, emoglobina, pressione arteriosa, pressione alla caviglia, ossimetria transcutanea, laserdopplerflussimetria (esame che indaga anche la produzione di monossido di azoto) e altri. Vengono svolti sia in condizione di aria ambiente, sia con somministrazione di ossigeno normobarico: questo ci permette anche di capire se la terapia iperbarica può avere un beneficio o meno nel caso specifico del paziente.
Il trattamento delle ulcere prevede inoltre la scelta della medicazione più adatta in base alla situazione della ferita (ad esempio le ulcere come la sua di solito sono molto secche e dolorose, quindi si utilizzano medicazioni che le inumidiscono). Eseguiamo poi un confezionamento di bendaggio con ittiolo, cumarina e altre bende a seconda dello stato circolatorio che viene verificato con ecocolordoppler artero-venoso.
Altri aspetti fondamentali di cui teniamo conto sono il controllo delle infezioni (la pulizia del fondo della lesione con debridement a ultrasuoni) e la gestione del dolore caratteristico di queste ulcere. Il dolore viene gestito sia localmente utilizzando gli analgesici, sia a livello sistemico con adeguate terapie del dolore prescritte dal nostro antalgico.
Se nonostante queste terapie le ulcere persistono ancora, diventa necessario intervenire con altri trattamenti quali: trasfusioni di sangue, trattamento con fattori di crescita derivato dalle piastrine (gel piastrinico-PRP), innesto cutaneo, ossigeno terapia iperbarica (OTI), FREMS-elettrostimolazione utile sia per accelerare la guarigione delle ferite sia per diminuire il dolore.
Anche se la sua situazione è cronica non deve dunque darsi per vinta, le strade che si possono percorrere sono molte. Se vorrà potremo valutare insieme il percorso più adatto per lei e correggere i fattori che contribuiscono a ritardare la guarigione.
Il numero per prenotare una visita al Centro Iperbarico o per chiedere maggiori informazioni è 0544 500152.
Un caro saluto e a presto,
Klarida Hoxha
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