Percorso di riabilitazione per chi ha subito amputazioni: la collaborazione tra il Centro Iperbarico e Ottobock Italia
Al Centro Iperbarico vediamo ogni giorno tanti pazienti affetti da ferite difficili, più o meno gravi, e il nostro staff si impegna sempre al massimo per trovare la migliore soluzione per loro. Nella grande maggioranza dei casi le persone che arrivano da noi riescono a guarire e a tornare a condurre una vita normale e questo ci rende molto fieri del lavoro che facciamo.
Alcune volte però i pazienti arrivano in condizioni davvero critiche, con ulcere molto grandi che a volte si sono trascinate per anni, e nemmeno le più avanzate tecnologie e terapie riescono a fermarle: in questi rari casi l’amputazione di un arto o una parte di esso può essere inevitabile.
Il nostro staff però non lascia mai soli i pazienti, e anche in queste situazioni facciamo tutto il possibile per garantire loro una buona qualità della vita mettendoli in contatto con altre strutture di eccellenza del nostro territorio in grado di assisterli al meglio.
Una delle strutture con cui collaboriamo è il Centro Riabilitativo al Cammino (CRC) Casalino di Loiano che fa parte della rete internazionale Ottobock. Qui i pazienti che hanno subito amputazioni o danni motori trovano un team di esperti in grado suggerire loro la migliore soluzione ortopedica e assistenza nella riabilitazione.
Matteo Cavina e Corrado Polzoni di Ottobock Italia ci raccontano come il CRC Casalino assiste le persone con queste problematiche.
Ci spiegate qual è il percorso previsto al Centro Riabilitativo al Cammino per le persone che hanno subito amputazioni?
Le persone che arrivano nei Centro possono aver subito amputazioni parziali (ad esempio di una falange, una mano o un piede), oppure amputazioni maggiori (ad esempio all’anca o all’omero). Per prima cosa il team di specialisti composto da fisiatra, fisioterapista e tecnico ortopedico, valuta le condizioni della persona, dopodiché si decide come procedere sulla base delle sue necessità.
La prima fase è dedicata alla riabilitazione per rinforzare la muscolatura e la postura del paziente, una volta raggiunto questo obiettivo si procede con l’individuazione della protesi più adatta per lui a cui segue una nuova fase di riabilitazione pensata appositamente sull’arto artificiale che la persona dovrà imparare a gestire nelle diverse situazioni della vita quotidiana.
Al termine di questo percorso la persona saprà gestirsi in totale autonomia e noi continueremo ad assisterla con controlli periodici per verificare se va tutto bene ed eventualmente migliorare il supporto o rinforzare la riabilitazione.
Avete parlato di individuazione della protesi più adatta alle esigenze del paziente. Cosa intendete?
Le protesi si dividono in due grandi categorie: meccaniche oppure a controllo elettronico, hanno caratteristiche diverse ma entrambe permettono di migliorare tantissimo le possibilità di movimento delle persone dando loro la possibilità di svolgere anche attività ricreative e sportive.
Realizziamo protesi su misura per tutte le tipologie di pazienti, anche per la stessa parte del corpo è possibile scegliere tra diversi supporti con diverse caratteristiche.
Ottobock Italia è specializzata anche nella realizzazione di protesi basate sulla meccatronica, ovvero l’ambito in cui meccanica e l’elettronica si fondono per dare caratteristiche fino a poco tempo fa impensabili, come ad esempio le mani bioniche. Teniamo però a sottolineare che anche le protesi più tradizionali oggi hanno raggiunto un ottimo livello e consentono di fare davvero tantissimi movimenti, inoltre molte configurazioni sono anche interamente rimborsate dal Sistema Sanitario Nazionale.
Cosa potete fare invece per l’aspetto estetico?
Anche l’aspetto estetico per noi è una priorità e anche in questo caso le protesi possono essere personalizzate, ad esempio le protesi parziali per mano e piede, così come i rivestimenti ad alta definizione cosmetica per le protesi d’arto sono costruite o ricoperte in silicone e riproducono le dita e tutti gli altri aspetti caratterizzanti, sia morfologici che cromatici, allo scopo di rendere la protesi il più possibile somigliante all’arto controlaterale del paziente, molto spesso indistinguibile.
Prima avete accennato a due fasi del percorso riabilitativo. Potete spiegarci meglio?
Il percorso riabilitativo nasce immediatamente dopo la fase post-acuta: prima il paziente viene preso in carico, più risultati si possono ottenere.
Nella prima fase di riabilitazione, detta pre-protesica (cioè prima dell’installazione della protesi), il paziente viene preparato a sviluppare le capacità fisiche e di coordinamento necessarie per quando avrà la protesi. Nella seconda fase invece la riabilitazione è interamente incentrata sulla gestione della protesi: come indossarla, come muoverla e come affrontare tutte le situazioni della vita quotidiana. Nel caso sia tratti di arti inferiori oltre a camminare la persona imparerà anche a cadere nel modo corretto e ad affrontare i diversi tipi di terreno, tra cui salite, discese, strade ghiaiate e così via.
Ovviamente più sono le articolazioni mancanti più variano i percorsi, su misura della persona e della protesi. Negli ultimi tempi, dalla collaborazione tra CRC Casalino e Naturabile, la onlus di Roberto Bruzzone, il camminatore con la gamba in spalla, è nato un progetto particolare per chi si vuole spingere oltre le attività ordinarie: si chiama Robydamatti Walk Camp e prevede allenamenti all’aperto, in palestra o in piscina e percorsi di trekking per tutte le persone amputate e per i loro accompagnatori.
Interessante! Spiegateci meglio di cosa si tratta.
Il Robydamatti Walk Camp è un vero e proprio corso che si svolge in cinque giornate continuative immersi nel verde dell’Appenino Emiliano. I partecipanti sono ospitati presso la struttura del Centro di Riabilitazione al Cammino Casalino, che si trova a 25 km da Bologna, e nel corso dei cinque giorni fanno esercizi di potenziamento e percorsi specifici per migliorare la postura, la corsa e il cammino sfidando anche alcune situazioni considerate “al limite”.
Roberto Bruzzone è il trainer di questo progetto, è un ragazzo che ha subito un’amputazione a una gamba ma non si è mai lasciato scoraggiare e proprio in questi giorni sta camminando sulle Ande. Insieme a lui il team di fisioterapisti e tecnici ortopedici del Centro Riabilitazione al Cammino Casalino supporta i partecipanti tecnicamente e dal punto di vista della preparazione fisica.
Durante il Walk Camp si lavora sulle difficoltà delle singole persone: è una riabilitazione che oltre alla parte fisica comprende anche quella psicologica e sta riscuotendo moltissimo successo, la cosa più bella è che si creano dei legami davvero forti tra i partecipanti.
Come ci si può iscrivere al Robydamatti Walk Camp?
Si possono iscrivere tutti chiamando il numero 051 928092 oppure scrivendo a info@crc-casalino.it. I partecipanti al Robydamatti Walk Camp possono anche provare le protesi che Ottobock mette a disposizione e valutare quale può essere più adatta per loro.
Invece i pazienti che sono interessati a contattarvi per un percorso di installazione della protesi e riabilitazione?
Possono chiamare la sede di Ottobock Italia al numero 051 6924711, saremo felici di aiutarli a soddisfare tutte le loro necessità per una migliore qualità della vita.
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