Andrea, campione italiano di fotosub, risolve il PFO e torna ad immergersi!
Andrea ama lo sport, soprattutto quando si tratta di esperienze particolari e avvincenti. Come si definisce lui stesso è un “collezionista di esperienze”: paracadutismo, speleologia e alpinismo; per lui mettersi in gioco è all’ordine del giorno.
Tra i tanti sport non ordinari dei quali è appassionato, nel 1980 Andrea decide di provare anche la subacquea e si iscrive a un corso a Faenza, la sua città natale. Fino ad allora aveva vissuto il mare da vacanziero, lo frequentava solo stagionalmente e non lo entusiasmava nemmeno troppo. Eppure attraverso questa esperienza inizia ad amarlo sempre di più, e scopre una passione che lo spinge a frequentare tutti i corsi organizzati dal Centro Sub Faenza arrivando a conseguire negli anni vari brevetti di specializzazione, fino a quello di Istruttore Federale di Immersione F.I.A.S.
Proprio durante questi corsi Andrea conosce Sergio e Enzo, due esperti fotosub, e grazie al loro incoraggiamento decide di lanciarsi anche in questa nuova avventura che per lui è l’occasione di unire due sue grandi passioni: quella per il mare con quella per la fotografia.
Ormai la subacquea è una parte importante della sua vita e sua moglie per stargli ancora più vicino e condividere con lui questa grande passione decide di fargli una sopresa e frequentare un Corso di Immersione. Quando Andrea lo scopre, di ritorno da un trekking in Nepal, non può che esserne entusiasta.
Il supporto di sua moglie lo fa sentire sempre più coinvolto in questa esperienza e Andrea riesce a raggiungere rapidamente traguardi sempre più importanti. Ottiene tantissimi premi e riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale come fotografo subacqueo, partecipa a ben 16 Campionati Italiani Fotosub tra individuali e per società, entra nella Squadra Nazionale Italiana Fotosub e vince tre titoli di Campione del Mondo Fotosub a Squadre.
Nel 2001 Andrea decide di uscire dalle competizioni, ma non lascia da parte la sua passione, anzi, da allora si dedica a seguire gli atleti fotosub del “Centro Sub Faenza” che partecipano alle gare di Campionato Italiano Fotosub, organizza corsi e stages per agonisti fotosub e fa parte dell’Historical Diving Society – Italia.
Il percorso da subacqueo di Andrea è sempre stato molto intenso e affascinante, ma da ben 15 anni è disturbato da un leggero fastidio, che non gli ha mai impedito di immergersi, ma che con il passare del tempo diventa sempre più limitante.
Dopo ogni immersione Andrea sente un prurito alla pelle che pensa sia dovuto a problemi di disidratazione. Durante la visita per l’idoneità subacquea al Centro Iperbarico gli capita di parlare di questo fastidio con il Dott. Della torre, che collega immediatamente il problema all’MMD cutanea, una malattia da decompressione che si manifesta con chiazze pruriginose e tumefazioni simili all’orticaria e arrossamenti.
Questo tipo di malattia da decompressione può essere collegata alla presenza del PFO (Forame Ovale Pervio), cioè un’anomalia cardiaca che mette in comunicazione l’atrio destro con l’atrio sinistro del cuore. In realtà la comunicazione tra i due atri del cuore è normale nella fase fetale, quando siamo ancora nel grembo materno, ma solitamente alla nascita l’ingresso del canale viene coperto da una membrana che nella prima infanzia si rafforza e non permette il passaggio di sangue (o bolle). Nel 30-40% delle persone, alla nascita o nel corso della vita, può però capitare che la membrana si sollevi e faccia passare il sangue (e coaguli o bolle) dalla parte destra alla parte sinistra del cuore (shunt destra-sinistra).
Molte persone convivono con questo piccolo problema senza mai accusare alcun sintomo nel corso della vita, ma nel caso dei subacquei esso si può manifestare con MDD cutanea. Per questo il dott. Della Torre consiglia ad Andrea di intraprendere subito il percorso per l’individuazione di eventuali shunt destra-sinistra messo a punto dal Centro Iperbarico proprio per chi soffre di questo tipo di problematiche.
Il percorso di analisi del Centro Iperbarico prevede:
- ecodoppler bilaterale transcranico con contrasto sonografico e misurazione delle bolle che passano nei vasi del collo da entrambi i lati (l’ecodoppler viene eseguito in condizione basale e dopo manovra di Valsalva). Fino a venti bolle il problema è piccolo, ma l’ecodoppler eseguito da Andrea con il Dott. Limoni evidenziava un passaggio di circa un centinaio di bolle tra destra e sinistra
- emogasanalisi durante respirazione in ossigeno puro con maschera a elevato flusso. Una pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso superiore a 400 millimetri di mercurio è nella norma, ma Andrea presentava una pressione nettamente inferiore che confermava la presenza di un “buco” di dimensioni medio-grandi.
- ossimetria transcutanea per convalidare il dato della emogasanalisi.
Dopo questi accertamenti Andrea viene visitato dal Dott. Longobardi, direttore Sanitario del Centro Iperbarico, che gli diagnostica definitivamente un PFO di dimensioni medio-grandi.
Data l’intensa attività subacquea di Andrea, anche a livello professionale, il suggerimento dei medici del Centro Iperbarico è quello di chiudere il PFO con un operazione chirurgica per evitare qualsiasi complicanza durante le immersioni, Andrea segue le indicazioni e si opera a febbraio 2014. Dopo 4 mesi dall’intervento, lo scorso luglio, Andrea torna a trovarci per il controllo periodico, esegue un’ecodoppler transcranico e una nuova visita con il dott. Pasquale Longobardi: tutti i controlli evidenziano che il Forame Ovale Pervio è totalmente chiuso.
Andrea può tornare alla sua passione in totale sicurezza, vista la bellezza dei suoi reportage marini siamo proprio contenti che possa continuare a occuparsene: aspettiamo con ansia il suo prossimo servizio fotografico nel blu dell’oceano!
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