Intorpidimento al braccio e al piede dopo immersione: si tratta di MDD?
Fabrizio pratica attività subacquea da circa 20 anni, ha quasi 46 anni e durante alcune immersioni avverte molto freddo e successivamente rileva un leggerissimo intorpidimento al piede (polpaccio) e avambraccio (mano), come piccole punturine. Ci chiede se si tratta di MDD e se può tornare ad immergersi.
Ecco il messaggio:
Buongiorno Dr. Longobardi, Le scrivo per raccontarle l’ultimo episodio che mi è capitato dopo un’immersione.
Pratico attività subacquea da circa 20 anni ed io ho quasi raggiunto i 46. In vacanza ad Ischia (10 giorni fa) decido di fare qualche immersione e in totale ne faccio tre: una di giovedì (Formiche max 21mt) e due di venerdì (Sant’Angelo max 38mt la prima/ 1 ora in superficie/ 24mt la seconda).
Durante tutte e tre le immersioni ho avvertito molto freddo nonostante la mia 7mm, circa 16gradi. Non è la prima volta: anche in passato ho avuto molto freddo durante le immersioni, ma nulla di preoccupante.
Al termine della seconda immersione, venerdì, erano le 12:30. Sono arrivato al Diving molto frettolosamente e mi sono subito recato all’hotel dove alloggiavo perché il pranzo veniva servito solo dalle 13 alle 14. Arrivato alle 13:45 ho mangiato un po’ di corsa, bevendo acqua freddina e un pochino di vino (mi scusi per i dettagli ma non so se queste informazioni possono esserle utili).
La sera dopo cena mi sono recato a Forio passando per la parte alta di Ischia, ma non credo sia stato significativo in termini di no-fly!!!
La mattina di Sabato alle ore 05:40 mi sono svegliato con un leggerissimo intorpidimento al piede (polpaccio) e avambraccio (mano); ho pensato di aver dormito poggiando il peso del corpo a sinistra durante la notte perciò mi sono alzato e ho iniziato a passeggiare in camera. La sensazione era simile a quella di una mano che sfiora i peli, oppure a un arto intorpidito appena prima della sua riattivazione (come fossero piccole punturine)
Ho avuto strane sensazioni anche al palmo della mano e alla pianta del piede, caldo come se avessi toccato qualcosa di rovente, ma nient’altro.
L’intorpidimento è stato il primo sintomo a scomparire, ma non so dirle a che ora. Il formicolio, se così si può chiamare, sarà passato verso le 12 (anche se, forse per suggestione, l’ho avvertito anche nel tardo pomeriggio). Ho avuto abbastanza ansia e timore, al punto da non avvertire neanche il Diving.
Mi perdoni se sono stato un’imprudente e mi scusi se mi sono dilungato troppo ma vorrei capire cosa mi è capitato e se si è trattato di MDD.
Mi interessa soprattutto sapere cosa mi consiglia per il futuro: potrò immergermi??? Devo approfondire l’accaduto con esami più specifici???
Nel mese di Giugno ho ottenuto l’idoneità all’attività sub non agonistica presso un centro iperbarico nella mia città.
Rimango in attesa e disponibile per fornirle qualsiasi altra informazione di cui abbia bisogno.
Nel ringraziarla anticipatamente colgo l’occasione per porgerle Cordiali Saluti.
Qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro personale medico-infermieristico.
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Luigi Santarella
Caro Fabrizio,
fino a prova contraria, ogni sintomo insorto entro le 48 ore dopo una immersione è da considerare un incidente da decompressione.
Il racconto che ci riferisci presenta inadempienze riguardanti la sicurezza nelle immersioni e non corretti stili di vita. Infatti, per quanto riguarda le immersioni ripetitive, i profili di sicurezza raccomandati indicano: profondità successive inferiori alla prima immersione (ti sei attenuto a questa raccomandazione) e intervallo in superficie di almeno 2 ore (questa raccomandazione invece non è stata rispettata da quello che racconti).
Inoltre è accertato che condizioni di stress favoriscono gli incidenti da decompressione quindi è bene avvicinarsi ai periodi in cui si effettueranno immersioni cercando di migliorare il proprio stile di vita attraverso un’attività fisica aerobica quotidiana, un implemento nell’alimentazione di frutta e verdura a foglia verde e limitare le “abbuffate”.
L’altitudine massima della bellissima Ischia si aggira sui 394 metri, per cui ritengo che tu non abbia superato la quota raccomandata di 300 metri sopra il livello del mare nelle 24 ore successive a un’immersione.
Nel tuo racconto però si evidenzia che durante le immersioni hai sofferto molto la bassa temperatura dell’acqua, questo particolare infatti può essere in parte responsabile, insieme a un non corretto assetto durante l’immersione, dei sintomi che riferisci attraverso lo sviluppo di una infiammazione delle radici nervose che originano dal midollo spinale.
In conclusione, il mio consiglio è di effettuare una risonanza magnetica della colonna vertebrale e successivamente una visita di idoneità all’attività subacquea presso il tuo centro iperbarico di fiducia o, se vorrai, presso il Centro Iperbarico Ravenna (0544 500152), al fine ricercare l’eziologia della sintomatologia da te riferita e come questa possa essere legata o no ad un incidente da decompressione.
Un caro saluto,
Dott. Luigi Santarella.
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, n. ordine dei Medici Chirurghi di Ravenna: 3151
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