Ci si può immergere anche con il pacemaker?
Roberto ha 20 anni e soffre della sindrome di Kearn-Sayre a causa della quale gli è stato impiantato un pacemaker definitivo. Roberto vorrebbe poter iniziare a praticare l’attività subacquea e chiede se ci sono controindicazioni.
Ecco il messaggio:
Mi chiamo Roberto, ho 20 anni e abito a Bussoleno in provincia di Torino.
Dal 2006 soffro della Sindrome di Kearn-Sayre, che mi ha portato ad avere due interventi chirurgici agli occhi per ptosi palpebrale, due pancreatiti acute e a novembre del 2012 mi è stato impiantato un pacemaker definitivo DDD 60/min, sottoclaveare sx con elettrocatetere RV su SIV per sincope in BAV III grado.
Da allora mi è stato proibito o molto limitato fare dello sport. Premetto che precedentemente al PM praticavo: sci, per un certo periodo anche a livello agonistico, moto cross e nuoto a stile libero.
La neurologa che mi ha in cura, dice che devo fare dello sport per rafforzare i muscoli che nel frattempo non si sono più sviluppati a livello delle spalle.
La settimana scorsa, tramite un amico, mi sono recato in una piscina dove si svolgevano prove gratuite di immersioni. Ho parlato con gli istruttori che mi hanno consigliato di rivolgermi a persone competenti e mi è stato fatto il suo nome. Ora vorrei chiederle gentilmente se con il PM posso frequentare il corso da sub (mi è stato proibito categoricamente lo stile libero dal mio medico perchè si potrebbe rompere il “filo” che scorre sotto la clavicola e sconsigliata la subacquea senza però spiegarmene il motivo). Da quello che ho potuto vedere e anche provare in sede di promozione, non è richiesto lo stile libero, ma rana e molto uso delle gambe. Ho anche visto e parlato con un signore che frequenta il gruppo sub da c.a. 20 anni al quale ai suoi tempi era stato impiantato il PM, mi ha comunicato che non ha mai avuto problemi, ovviamente sottostando ad alcune regole allora impostogli.
Questo è uno sport per il quale nutro molto interesse, soprattutto se avrò la possibilità di fare delle uscite in mare aperto, ma per questo devo sapere di poterlo fare in tranquillità, nel limite del possibile, senza ulteriore rischio per me e per i compagni di immersione.
Se è possibile vorrei avere dei chiarimenti sulle problematiche a cui andrei incontro con la pratica di questa attività.
Chiedo inoltre se ha delle referenze o viene a qualche convegno a Torino, per potermi eventualmente presentare e, se ritiene il caso, anche a sottopormi ad una sua visita specialistica.
A sua disposizione per ulteriori chiarimenti, porgo distinti saluti.
Roberto
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro dottore Luigi Santarella.
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Luigi Santarella
Caro Roberto,
ti ringrazio della stima e dell’attenzione,
La malattia di cui sei affetto è piuttosto rara e come nel tuo caso ha coinvolto il sistema di conduzione del cuore determinando la necessita di impianto di un pacemaker.
È difficile poterti rispondere pienamente in base ai pochi elementi riportati, cercherò comunque di illustrarti quali sono i parametri richiesti dalla medicina subacquea ed iperbarica per concedere l’idoneità all’attività subacquea.
In primo luogo è di fondamentale importanza la valutazione di ogni caso in maniera personalizzata.
I punti principali che devono essere valutati per considerarti idoneo all’attività subacquea sono: l’abilità a svolgere le attività di preparazione a terra come trasporto attrezzature, vestizione e abilità al nuoto, il rischio di incorrere in aritmie e il rischio per il compagno di immersione.
Da quanto racconti ti è stato proibito il movimento degli arti superiori a stile libero, questa limitazione potrebbe causare in condizioni di assoluta necessità in cui fossi costretto a fare quei determinati movimenti un grave rischio per la tua sicurezza e del tuo compagno a causa di danno all’elettrocatetere. Questo primo punto quindi già di per sé controindica all’attività subacquea.
Per quanto riguarda l’idoneità di questi dispositivi all’attività subacquea, ogni azienda produttrice rilascia le caratteristiche di resistenza di questi presidi alle alte pressioni, i test alle alte pressioni variano da casa a casa e bisogna identificare il modello del tuo pacemaker e verificare per quali profondità sia testato e risultato sicuro.
Le ditte produttrici di pacemaker in ogni caso dichiarano che sport come la subacquea dovrebbero tuttavia essere evitati, in quanto la tendenza alla tachiaritmia comporta il rischio di perdita di coscienza improvvisa e quindi un pericolo anche in presenza di accompagnatori.
La medicina dello sport è molto restrittiva nel concedere idoneità a portatori di peacemaker.
Infatti le linee guida affermano che l ’idoneità può essere concessa nel caso non coesista cardiopatia organica, il pacemaker sia bipolare, il soggetto non sia pacemaker dipendente e segua un adeguato follow-up. Viene ulteriormente aggiunto che ai soggetti portatori di pacemaker senza evidenza di cardiopatia l’idoneità sportiva potrà essere concessa per gli sport a minimo impegno cardiovascolare.
Nel tuo caso specifico essendo presente una patologia cardiologica su base organica ed essendo dipendente dal pacemaker vengono a mancare i requisiti per l’idoneità.
Personalmente ritengo che uno sport ad elevato impegno cardiovascolare come la subacquea associato all’ambiente ostile (acqua) sia sconsigliato nel tuo caso specifico, verrebbero a mancare infatti le condizioni per immergerti in tutta sicurezza.
Rimango disponibile ad ogni ulteriore chiarimento, puoi contattarmi attraverso la segreteria del Centro Iperbarico Ravenna 0544- 500152, scrivici@iperbaricoravenna.it.
Dott. Luigi Santarella
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, n. ordine dei Medici Chirurghi di Ravenna: 3151
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