Alvaro ha evitato l’amputazione grazie allo staff del CCFD
Cinzia è un’energica signora di Cesenatico che di pomeriggio lavora in gelateria e di mattina si occupa del padre Alvaro, paraplegico dal 2012, quando una coronarografia errata gli ha provocato una lesione al midollo spinale.
Da quel momento in poi la vita di Alvaro e dei suoi familiari non è stata più la stessa: ha iniziato a convivere con la sedia a rotelle e si è trasferito a casa della figlia, perché la sua era senza ascensore. Ma la situazione più grave si è presentata un anno fa quando Alvaro ha rischiato l’amputazione della gamba.
“Dal 2012 è iniziato un vero e proprio calvario per mio padre: non ha mai accettato la sua condizione e ogni anno ha dovuto affrontare almeno 4/5 ricoveri in ospedale. E dopo ogni ricovero si è presentato sempre lo stesso problema: piaghe da decubito. Purtroppo i materassi utilizzati in ospedale non sono adatti alla lunga degenza e l’ulcera da pressione al tallone ogni volta si è riaperta”.
È proprio dopo uno di questi ricoveri che nel 2013 Cinzia scopre il Centro Iperbarico di Ravenna, gliel’ha suggerito un cliente sub parlandole dei benefici dell’Ossigeno Terapia. Cinzia spera possa essere d’aiuto al papà e dopo qualche problema burocratico riesce ad avere le autorizzazioni per fargli iniziare un ciclo di Ossigeno Terapia al nostro Centro e così Alvaro dopo qualche tempo riesce a guarire.
Ma nel 2014 Alvaro viene ricoverato nuovamente a causa di una setticemia, la ferita al tallone si riapre e le conseguenze sono molto gravi. L’ulcera si è infettata a tal punto da provocare un osteomielite e i medici dell’ospedale gli suggeriscono l’amputazione della gamba. Ma Cinzia non demorde: cerca ancora una volta una soluzione migliore per suo padre.
L’amputazione sarebbe uno shock troppo forte per lui e anche la sua gestione in casa sarebbe più complicata. Purtroppo seguire una nuova terapia in camera iperbarica non è più possibile, perché nel frattempo Alvaro ha avuto un intervento al cuore e gli hanno installato un pacemaker che non è adatto alla compressione iperbarica.
Per poter entrare in camera iperbarica e fare un ciclo di Ossigeno Terapia i pazienti con pacemaker e defibrillatori intracardiaci devono conoscere le caratteristiche tecniche dei dispositivi che gli sono stati impiantati, che li fabbrica specifica se il dispositivo è adatto e quale sia il limite massimo di pressione.
Allora Cinzia decide di rivolgersi al Centro Cura Ferite Difficili dove la nostra coordinatrice infermieristica Klarida la rassicura: “Questa è la mia sfida: cercherò di evitare l’amputazione!”
A ottobre 2015 Alvaro inizia la terapia con una serie di bendaggi due volte la settimana, per poi continuare solo una volta a settimana. Riportiamo esattamente le parole di Cinzia perché racchiudono un grande senso di gratitudine di cui siamo davvero orgogliosi: “Klarida e il suo staff lo hanno seguito amorevolmente: Marina, Gloria, Nicola, Alessandra e un ringraziamento alla simpatica Anna che spesso ci ha aiutato a salire o scendere dall’auto “abusiva” (lei capirà)”.
E così a maggio 2016 la gamba di Alvaro è perfettamente guarita e Cinzia può finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Un applauso va al nostro fantastico team del Centro Cura Ferite Difficili che ha fatto un ottimo lavoro e i nostri complimenti alla testardaggine di Cinzia che non si è mai persa d’animo e ha sempre creduto nel nostro lavoro!
Per ulteriori approfondimenti sui percorsi di cura dedicati alle ferite difficili, clicca qui:
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