Ipoacusia improvvisa: è fondamentale agire tempestivamente
La signora Miranda è preoccupata per la sua mamma, la quale ha 73 anni e da circa un anno è affetta da ipoacusia improvvisa. Dopo aver seguito i vari cicli di cure a base di cortisone, le è stata diagnosticata una perdita importante dell’udito.
Ecco il messaggio:
Buonasera,
scrivo per mia madre 73 anni che da circa un anno è affetta da ipoacusia improvvisa.
Dopo aver seguito i vari cicli di cure a base di cortisone, le è stata diagnosticata una perdita importante dell’udito.
Ora lei usa gli apparecchi acustici che però non le risolvono il problema dal momento che ha un udito fluttuante, ossia spesso le si chiudono le orecchie e quando ciò avviene (molto spesso nell’arco della giornata) non sente neanche con l’ausilio dell’apparecchio, al punto che perde addirittura l’equilibrio.
Ho letto che nel caso dell’ipoacusia improvvisa si deve ricorrere all’ossigenoterapia immanentemente.
Credo ormai sia passato troppo tempo, ma mi chiedevo se l’ossigenoterapia potesse essere comunque utile a mia madre dal momento che il suo problema sembra essere in evoluzione .
Lei si accontenterebbe anche di avere le orecchie libere pur mantenendo la sordità che ormai sembra irreversibile.
Ringrazio e resto in attesa di risposta.
Saluti.
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro dottore Andrea Galvani
Per saperne di più sulle patologie trattabili con l’Ossigenoterapia Iperbarica clicca qui:
Andrea Galvani
Buongiorno Sig.ra Miranda,
grazie per averci scritto.
Purtroppo l’indicazione per effettuare un tentativo terapeutico con Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) vi è solo a seguito di una diagnosi di ipoacusia improvvisa recente (inferiori ai 30 giorni).
Il razionale segue l’ipotesi che l’importante abbassamento improvviso dell’udito dipenda da un danno di tipo ipossico delle strutture cocleari (orecchio interno) e che quindi l’utilizzo precoce dell’Ossigeno Terapia Iperbarica possa indurre una regressione del danno.
Approfitto per presentarle in termini generali il percorso attivo al nostro Centro quando sussistono i criteri per la presa in carico OTI:
i pazienti arrivano alla nostra attenzione inviati dallo specialista otorinolaringoiatra, innanzitutto si effettua un’accurata prima visita per escludere le “controindicazioni assolute” (principalmente di tipo respiratorio/polmonare e/o cardiologico).
La successiva prescrizione prevede inizialmente 15 sedute a 2.5 Bar di pressione, sedute quotidiane e con durata di 90 minuti ciascuna.
Se al controllo audiometrico che viene effettuato dall’otorino al termine de ciclo di sedute, risulta esserci un miglioramento senza guarigione, allora è possibile estendere il ciclo con ulteriori 10 sedute (totale: 25 sedute).
Rimango a sua completa disposizione per ogni eventuale ulteriore necessità di chiarimento (può contattarci anche telefonicamente allo 0544-500152).
Un caro saluto,
Dott. Andrea Galvani
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, n. ordine dei Medici Chirurghi di Rimini: 02337
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