Lesione al tendine di Achille: una buona fisioterapia può aiutare Vito
Vito scrive per un problema al tendine di Achille: dopo 20 anni ha sentito ancora dolore mentre giocava a tennis, cosa fare per prevenire situazioni peggiori?
Buonasera,
Nel 1996 mi sono lesionato il tendine di Achille del piede destro: gli esiti di risonanza e TAC all’epoca rilevarono una lesione del tendine che però non era operabile (relativamente contenuta, da che mi ricordi) fatto sta che il medico mi prescrisse un gesso per 30 giorni. Trascorso questo periodo, e quindi tolto il gesso, per qualche mese fui seguito da uno specialista per la riabilitazione. Devo dire che avevo subito recuperato fatta eccezione per la persistenza di un moderato gonfiore nella parte interna tra tallone e caviglia, è una ridotta mobilità sopratutto in estensione del piede.
Qualche settimana fa, però, giocando a tennis, ho messo male il piede in avanzamento e ho sentito un dolore che ora è solo lieve e in determinate posizioni: ho notato però che il gonfiore è leggermente aumentato.
Vi sarei estremamente grato se poteste indicarmi cos’è consigliabile fare.
Vi ringrazio, e vi porgo i miei più cordiali saluti.
Vito
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Maddalena Vassura
Gentile Vito,
grazie per averci contattato.
Il tendine di Achille nasce dalla combinazione di due muscoli che si trovano nella loggia posteriore della gamba (il polpaccio) e si inserisce sul calcagno.
È il tendine più forte e grande presente nel nostro corpo ed è, statisticamente parlando, secondo nella “classifica” delle rotture.
Per capire il perché di questo sfortunato primato, basti pensare che può ricevere uno stress di carico di 3.9 volte il peso del corpo mentre si cammina e 7.7 volte il peso del corpo in corsa.
Chiaramente un tendine che è già stato lesionato o debole corre rischi maggiori.
La lesione capita quando c’è un’intensa contrazione dei muscoli del “polpaccio” che allunga improvvisamente il tendine, così si determina uno strappo o una rottura.
Le consiglio perciò di rivolgersi a un medico fisiatra o a un ortopedico per fare una serie di accertamenti diagnostici, come per esempio: l’esame obiettivo (utilizzando come paragone il tendine controlaterale) e l’ecografia dinamica.
Nel frattempo, per “proteggere”, tenere a riposo il tendine e ridurre il dolore, le sarà utile utilizzare scarpe con un leggero rialzo a livello del tallone.
Infine le ricordo di tener presente che nel caso in cui ci sia uno squilibrio muscolare e una ridotta elasticità muscolare è importantissimo fare un adeguato riscaldamento prima dell’attività sportiva perché queste condizioni possono favorire il verificarsi dell’evento patologico.
Potrebbe quindi essere molto utile pianificare con un fisioterapista una serie di esercizi mirati alla prevenzione o al trattamento di queste problematiche.
Per avere altre informazioni o chiarimenti la invito a contattarci al 0544 500152 oppure puoi scriverci una email: scrivici@iperbaricoravenna.it
Spero di esserle stata utile,
Cordiali saluti.
Fisioterapista Maddalena Vassura
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