Bruno chiede chiarimenti sul percorso terapeutico per la cura della fibromialgia
Ci contatta Bruno, il quale è preoccupato per una fibromialgia che è stata diagnosticata a suo figlio e ci chiede dei chiarimenti riguardo il percorso terapeutico.
Ecco cosa ci scrive:
Salve,
a mio figlio, 27enne, dopo 2 anni di peregrinazioni e altre diagnosi come il disturbo somatoforme da conversione, è stata diagnosticata la fibromialgia.
Ora assume diversi medicinali e xanax al bisogno ma purtroppo non sta bene.
Lei pensa che l’ossigenoterapia possa aiutarlo? Io stesso, che sono un medico, ho difficoltà a gestire questa malattia.
L’eventuale percorso sarebbe interamente a mio carico o ci sarebbe una partecipazione del SSN? e quanto durerebbe l’ intero iter?
Grazie,
Bruno
Qui sotto, nei commenti, la risposta del nostro personale medico-infermieristico.
Nedjoua Belkacem
Caro collega,
innanzi tutto le voglio esprimere il mio dispiacere per ciò che vive suo figlio in un’età così giovane e la mia comprensione della grande difficoltà che vive lei come genitore di fronte ad una malattia così complessa.
Provo ad illustrarle il protocollo terapeutico che proponiamo presso il nostro centro.
La Fibromialgia (FM) o Sindrome Fibromialgica, è una patologia dalle manifestazioni cliniche varie, dalla diagnosi e dalle caratteristiche controverse, oggetto di continui studi.
Come lei ben sa, è una malattia che si delinea come una sindrome che può essere primaria o secondaria anche ad altre malattie reumatiche, la diagnosi è clinica e di esclusione, soprattutto verso altre affezioni reumatiche.
I pazienti presentano una costellazione di sintomi tra cui i principali sono: il dolore diffuso, la astenia, la facile affaticabilità, i disturbi del sonno ( difficoltà nel trovare un sonno ristoratore) e di concentrazione, la rigidità e disturbi del tono dell’umore. Molti altri disturbi si associano a quelli principali e non di minor importanza quali:colon irritabile, vescica dolorosa, disfunzioni sessuali,cefalea.
L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un malfunzionamento del sistema nervoso centrale rappresentato da un alterazione della percezione del dolore. La soglia del dolore si riduce notevolmente per causa di processi detti di “sensibilizzazione neuronale (cellula nervosa) a livello cerebrale. Queste alterazioni percettive possono coinvolgere anche altri stimoli, quali calore e rumore.
In questi pazienti nulla funzione bene.
Chi è affetto dalla fibromialgia è come uno ‘strumento scordato’, come se fosse desincronizzato con l’ambiente e gli stimoli, sia interni che esterni” . Un fibromialgico è molto sensibile agli stimoli esterni (dolorosi, olfattivi, uditivi…).
Il nostro centro iperbarico di Ravenna fornisce da circa 2 anni un percorso multidisciplinare dove il trattamento principale è rappresentato dall’ossigenoterapia iperbarica capace di modificare dal punto di vista metabolico e perfusionale le aree cerebrali disfunzionanti che elaborano il dolore responsabile della fibromialgia con lo scopo di migliorare i sintomi di questa malattia tanto debilitante.
Questa affermazione è supportata da studi pubblicati nel 2015 dall’università di Israele.
L’ossigenoterapia iperbarica è l’utilizzo terapeutico di ossigeno puro al 100%, per via inalatoria
attraverso maschere oro-nasali, in un ambiente chiuso (camere iperbariche) in cui la pressione atmosferica viene portata a livelli più alti rispetto alla norma (1,9 bar nella fibromialgia).
La durata complessiva del trattamento va da 3 ( se su richiesta del paziente si eseguono n° 2 sedute al giorno) a 6 settimane (in caso di un’unica seduta al giorno).
Lo scopo che ci siamo proposti è la diminuzione del dolore e il miglioramento degli altri sintomi correlati che compromettono severamente la qualità di vita del paziente fibromialgico.
In una prima visita il paziente viene valutato per verificare la correttezza della diagnosi con una accurata valutazione clinica ed indagini di laboratorio atte ad escludere altre patologie, come malattie infiammatorie, malattie autoimmuni organo-specifiche e sistemiche, malattie neurologiche, dolori neuropatici, miositi e miopatie, attraverso indagini ematochimiche, esami radiologici ed ecografici.
Successivamente, si espone il protocollo che prevede n°30 sedute quotidiane a 1,9 bar per una durata di 90 mn.
In collaborazione con la nostra psicoterapeuta presente al primo colloquio si stabilisce un percorso per un supporto psicoterapeutico e per l’apprendimento dell’autogestione della malattia con un training cognitivo-comportamentale di adattamento alla malattia fondamentali per l’efficacia della terapia.
La depressione e l’ansia giocano un ruolo importante nella genesi e/o aggravamento della fibromialgia.
Segue una valutazione del fisioterapista per individuare difetti posturali all’origine oppure conseguenti al dolore e stabilire esercizi mirati al rilassamento muscolare preferibilmente in ambiente idrico e caldo.
Proponiamo anche varie terapie non farmacologiche che si possono affiancare per incrementare l’efficacia della terapia iperbarica come l’agopuntura, l’elettroneurostimolazione, il linfodrenaggio, osteopatia, esercizi respiratori con spirotiger.
Al termine del primo ciclo, nella maggior parte dei paziente si ottiene un miglioramento parziale della sintomatologia complessiva. Purtroppo non ci sono ancora dati adeguati per definire i tempi di mantenimento di tale beneficio. Pertanto consigliamo di sottoporsi a cicli di richiamo con un numero di sedute inferiore (15-20) ad intervalli determinati dal mantenimento del beneficio dell’ultimo ciclo eseguito.
Inoltre, il travaglio di chi è affetto da questa sindrome è peggiorato da una lacuna del nostro Sistema Sanitario Nazionale: la FM, difatti, non è stata inserita nelle tabelle ministeriali che garantiscono assistenza e cure ai pazienti. Pertanto tutte le cure proposte sono a carico del paziente.
Stiamo seguendo i lavori in corso della regione Emilia Romagna che si è resa disponibile e sensibile verso questi pazienti.
C’è un interesse anche a livello istituzionale, verso le problematiche di riconoscimento della malattia come cronica. Pertanto sono fiduciosa che arriveremo ad un inevitabile riconoscimento della patologia anche se in tempi non brevi.
Caro Bruno, spero di aver risposto alle sue domande dandole sufficienti e chiare informazioni.
Saremo lieti di riceverla nel nostro centro con suo figlio. Lei può contattare la nostra segreteria al numero 0544 500 152.
Grazie per l’attenzione.
Dott.ssa Nedjoua Belkacem
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Ferrara e specializzazione in medicina interna. N. ordine dei Medici Chirurghi di Ravenna: 2794
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