Spondilodiscite ed artrite reumatoide
Irene chiede come poter aiutare sua madre, che non riesce a camminare e che presenta dolori molto forti a causa della spondilodiscite da staffilocco aureo.
Irene ci scrive:
Mia mamma di anni 58, già affetta da artrite reumatoide settica avanzata curata con cortisone e da problemi articolari (cuffia rotatori destra rotta, Omero e placca al braccio sinistro, metacarpi erosi, vertebre l4-l5 scese ed erose ,dita e polsi storti) è stata colpita da spondilodiscite da staffilocco aureo.
La malattia è stata individuata dopo un mese e mezzo di dolori allucinanti e di continue corse al pronto soccorso, in cui veniva rimandata a casa con la diagnosi di lombosciatalgia.
Dopo un mese e mezzo ed un finale ricovero è stata diagnosticata la spondilodiscite. Dopo 2 mesi di ospedale e di cure con cerotti antidolorifici ha ripreso a camminare un pochino, anche se l’altra mattina, a cerotto scaduto, non è riuscita neanche ad alzarsi da letto dai dolori.
A breve l’ospedale in cui è ricoverata dovrebbe rimetterla e nonostante abbiano cercato una struttura riabilitativa in cui inserirla (in quanto ha ancora gambe molto gonfie a causa dei linfoedemi, difficoltà di movimento a braccia e gambe e schiena) tutte le strutture pubbliche hanno rifiutato, in quanto è troppo giovane. Adesso quindi è a casa, ma senza senza riabilitazione e non so veramente a chi rivolgermi.
Ha qualche consiglio?
Grazie mille
Dr. Andrea Galvani
Buongiorno,
grazie per averci scritto.
Visto il quadro “delicato” – per poter essere quanto più obiettivi possibile – sarebbe opportuno poter prendere visione dei vostri referti attualmente disponibili: se lo desidera quindi può inviarceli via mail all’indirizzo: scrivici@iperbaricoravenna.it.
A scopo solo ed esclusivamente informativo le comunico intanto che il trattamento della spondilodiscite prevede un approccio multidisciplinare composto da: consulenza chirurgica (valutazione possibilità di bonifica), consulenza infettivologica (prescrizione di eventuale antibioticoterapia mirata), terapia iperbarica (solitamente se non ci sono controinidicazioni assolute, sono previste circa 40 sedute con durata di 90 minuti e frequenza quotidiana per 5-6 giorni consecutivi a settimana ad una pressione di 2,5 ATA), consulenza Fisiatrica (aspetti riabilitativi).
Rimaniamo a completa disposizione per ulteriori chiarimenti.
Le mando un grande in bocca al lupo!
Saluti,
Dott. Andrea Galvani
Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, n. ordine dei Medici Chirurghi di Rimini: 02337
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