Lesione da pressione in regione lombo sacrale
Lino ci ha scritto per chiedere un consiglio per la sua mamma a cui, purtroppo, a seguito di un ricovero per polmonite e al lungo permanere allettata, si è formata una profonda piaga da decubito.
Egregi dottor Longobardi e collaboratori,
mi ritrovo nella stessa situazione di quella descritta dalla signora di Avellino (https://www.iperbaricoravenna.it/2016/08/31/piaghe-da-decubito-di-iv-grado-cosa-fare-a-questo-punto/): mia madre, affetta da malattia di Parkinson, risulta allettata da oltre tre mesi per un ricovero in ospedale dovuto a Polmonite grave. Al momento del ricovero, apprendo che aveva già una lesione da pressione nella regione lombo sacrale di III° grado tendente al IV°, con estesa necrosi “ereditata” dalla sua permanenza in una casa-famiglia, insieme ad altre minori alla schiena. Il ricovero non ha fatto altro che peggiorare la già critica situazione estendendo le lesioni anche ai talloni e al fianco Dx. Una volta dimessa e portata a casa mia, è stata presa in carico dal servizio CAD della ASL di appartenenza e, con cure e alimentazione adeguate, nel giro di questi mesi abbiamo praticamente risolto tutte le lesioni accessorie e distaccato il tessuto necrotico. Attualmente si nota il “cratere” lasciato dal tessuto necrotico con in fondo il periosteo del sacro esposto. Il servizio CAD non dispone di terapia V.A.C. e quindi viene curata secondo i metodi tradizionali. Potete darmi qualche suggerimento o riferimento a cui rivolgermi per “velocizzare” la guarigione o per meglio indirizzare le cure?
Grazie mille,
Lino
Risponde la nostra coordinatrice infermieristica Klarida Hoxha, specializzata in cura delle ferite difficili:
Gentile Lino, mi dispiace per sua madre e per quello che sta passando,
la Terapia a Pressione Negativa (TPN) è uno strumento molto utile per velocizzare il recupero della perdita di sostanza in lesioni importanti, ma come tutte le terapie va valutata attentamente per le sue indicazioni e controindicazioni. In questo caso, dato che l’osso è esposto, l’eventuale utilizzo della TPN va valutato ancora più attentamente, perché potrebbe portare a un peggioramento dello stato della lesione se non supportato da terapie sistemiche di antibiotici. Esistono tuttavia anche altre possibilità di utilizzare la TPN, per esempio con instillazione di varie soluzioni che permettono di lavare costantemente la lesione. Ma in questo tipo di applicazione è richiesto un monitoraggio ancora più frequente del paziente e della TPN, difficile da gestire a domicilio e che deve essere fatto da personale sanitario competente.
Per velocizzare la cicatrizzazione è utile anche la valutazione della lesione da parte di un chirurgo specialista, che possa valutare un intervento costruttivo. Il chirurgo potrà decidere quale tecnica migliore eseguire ed eventualmente bonificare l’osso esposto prima della chiusura della lesione o dell’applicazione della TPN sulla stessa.
Per quanto riguarda una struttura sanitaria o servizio dove potersi rivolgere per poter usufruire di questo tipo di terapia non riesco ad aiutarla, in quanto non so dove risiede e come possono essere gestiti i servizi della sua zona.
Eventualmente noi rimaniamo a disposizione per qualsiasi cosa e, se desidera ulteriori informazioni, può anche contattare la segreteria del Centro Iperbarico di Ravenna allo 0544 500152.
Un caro saluto,
Klarida Hoxha
Coordinatore infermieristico centro Cura Ferite Difficili – Centro Iperbarico Ravenna
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