Una nuova entrata nello staff del Centro Iperbarico di Ravenna: vi presentiamo il Dr. Andrea Molesi
Oggi vi presentiamo il Dr. Andrea Molesi, l’anestesista rianimatore e medico iperbarico che ha da poco iniziato a collaborare con il Centro Iperbarico di Ravenna.
Il Dr. Molesi ha studiato e si è specializzato presso l’Università Politecnica delle Marche ad Ancona; ha poi lavorato principalmente nel Centro Italia e, negli ultimi dieci anni, ha prestato servizio presso l’Area Vasta 2 dell’Ospedale di Jesi, con un incarico soprattutto in terapia intensiva.
Contemporaneamente a tutto questo, è attivo come medico per l’emergenza extra ospedaliera e lavora come medico di elisoccorso presso la Aiut Alpin Dolomites, che è una struttura di elisoccorso per l’Alto Adige.
D: Dr. Molesi, com’è venuto a conoscenza del Centro Iperbarico di Ravenna?
Sono venuto a conoscenza del Centro Iperbarico di Ravenna in realtà attraverso quelli che sono i canali ufficiali.
Ravenna si è sempre dimostrata essere il Centro di riferimento per il Centro Italia, e in particolare per la zona adriatica, per il trattamento dei pazienti eleggibili per l’Ossigenoterapia Iperbarica e per le urgenze iperbariche, dal punto di vista della subacquea, dell’intossicazione da monossido di carbonio e delle lesioni settiche tipo infezioni necrosanti progressive.
Anche noi come ospedale di Jesi eravamo già a conoscenza dell’attività del Centro e avevamo già mandato dei pazienti in più occasioni.
Contemporaneamente a tutto questo, ho avuto la fortuna di avere il Direttore Sanitario, il Dr. Pasquale Longobardi, come docente e istruttore durante il Master di Medicina Subacquea e Iperbarica e quindi mi sono avvicinato al Centro in questo modo.
D: Di cosa si occuperà prevalentemente al Centro Iperbarico di Ravenna?
Per il Centro io farò attività di anestesista e rianimatore, quindi sarò attivo nella gestione delle eventuali urgenze ed emergenze che si possono verificare nel trattamento dei pazienti presenti, per la valutazione di quelle che sono le coindicazioni e controindicazioni all’Ossigenoterapia Iperbarica. In particolare, mi occuperò di quelli che noi chiamiamo “pazienti critici”, di coloro cioè che hanno delle caratteristiche di tipo rianimatorio, quindi che provengono già dalla rianimazione e hanno dei problemi cardiopolmonari, oppure hanno problemi settici importanti, per cui sono in fase ancora di shock.
Oltre a questo, farò attività di valutazione subacquea, quindi mi occuperò di rilasciare l’idoneità alla pratica subacquea sia ai subacquei ricreativi, sia a quelli professionali.
Inoltre, darò una mano per il trattamento delle ferite difficili, particolarmente in quei pazienti che devono fare delle terapie che sono potenzialmente molto dolorose e che quindi necessitano di un’anestesia locoregionale piuttosto che di una sedazione, o comunque di un intervento di terapia antalgica per sostenere la procedura o per essere seguiti anche a domicilio.
D: Perché ha scelto di collaborare con il Centro Iperbarico di Ravenna?
Ho deciso di collaborare con il Centro Iperbarico di Ravenna, perché sono convinto che questo sia un Centro di estrema eccellenza nel panorama italiano per quanto riguarda le terapie che vengono fatte non in ambito ospedaliero.
In Italia non esistono tantissimi ospedali che hanno un Centro Iperbarico al loro interno, quindi la terapia iperbarica è ancora poco conosciuta e poco sfruttata dal normale Servizio Sanitario Pubblico, cosa che invece dovrebbe succedere molto più facilmente.
L’accesso qui dovrebbe essere molto più semplice e quindi sono molto interessato a vedere quali sono le dinamiche del paziente che entra in un Centro Iperbarico piuttosto che in un normale ospedale.
Seguire l’attività e le procedure per me quindi è molto interessante e appagante anche dal punto di vista professionale.
D: Un’ultima domanda: cosa significa per lei essere un rianimatore?
Essere un rianimatore è una formazione molto particolare; prevede un impegno nella cura del paziente critico e difficile e un impegno nell’urgenza-emergenza.
Come medici siamo preparati a gestire quelle situazioni che sono potenzialmente a rischio di vita e quindi ci mettono nella condizione di poter essere efficaci soprattutto nel momento in cui c’è un’urgenza che ha bisogno di essere gestita con dei farmaci che non sono quelli usuali.
La nostra attività come anestesisti e rianimatori non è soltanto quella di proporre delle terapie, ma anche delle procedure che spesso e volentieri sono poco conosciute e sono esperienza di pochi medici. A mio parere, quindi, la nostra presenza negli ospedali o comunque in strutture sanitarie garantisce la sicurezza dei pazienti.
Questo vale anche per un Centro di medicina iperbarica come quello di Ravenna, dove chiaramente si possono avere dei pazienti che non sono soltanto difficili, ma che potrebbero essere anche critici, o che potrebbero comunque diventarlo, per via di quelle che sono le dinamiche fisiologiche di cambiamento durante le varie terapie o durante le varie procedure.
Grazie Dr. Molesi per averci concesso questa bella intervista! Siamo felici di averla nel nostro team!
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