Ad 88 anni Igidio è guarito da un’ulcera traumatica alla gamba
Questo mese, durante la consueta riunione mensile dello staff del Centro Cura Ferite Difficili (CCFD), la nostra infermiera Alessandra Sasselli ha presentato il caso di Igidio, affetto da un’ulcera traumatica alla gamba e guarito nell’arco di soli 3 mesi.Di seguito pubblichiamo il suo racconto:
Igidio è un simpatico paziente di 88 anni, che si trova a combattere con un’ulcera di origine traumatica sul versante laterale della gamba sinistra.
A giugno 2019 Igidio viene inviato, dal suo medico di base, al Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del Centro Iperbarico di Ravenna. All’atto della visita filtro, ci accorgiamo che Igidio ha i criteri per accedere al percorso del CCFD delle medicazioni avanzate.
Il percorso per arrivare a guarire Igidio non sarà facile. Serviranno opportune medicazioni avanzate e purtroppo tanti sono i fattori di compromissione e le patologie concomitanti di cui soffre Igidio, tra i quali ipertensione arteriosa, iperuricemia, fibrillazione atriale parossistica in terapia con antiaggreganti e ateromasia calcifica con steno ostruzione dell’arteria femorale sinistra. Ma la nostra esperienza, acquisita in oltre 15 anni di attività di CCFD, ci permette di comprendere le azioni necessarie e mettere in atto tutte le strategie possibili per raggiungere l’obiettivo finale: la guarigione.
Inizialmente, il fondo della lesione alla gamba di Igidio si presenta necrotico e parzialmente ricoperto da escara secca. Da subito, vengono utilizzate delle medicazioni a base di collagenasi, che hanno la funzione di sciogliere la necrosi e la fibrina, così da ripulire il fondo della lesione.
Oltre alle medicazioni, vengono prescritte 30 sedute di Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) e consigliamo a Igidio anche di deambulare su superficie piana, quotidianamente per almeno 30 minuti. Camminare, anche se a volte può essere doloroso, è molto importante, perché il movimento favorisce il ritorno venoso.
Dopo circa un mese, il fondo della ferita si è ripulito e l’area della lesione si è già ridotta del 50%. Decidiamo così di applicare la Terapia a Pressione Negativa (TPN) utilizzando uno dei due dispositivi che abbiamo scelto per il nostro Centro, in questo caso viene applicata la TPN Avelle (Convatec), dispositivo monouso della durata di un mese. La sinergia tra queste due terapie, TPN e OTI, ha l’obiettivo di accelerare la guarigione delle ferite. La TPN infatti, unita all’ossigeno iperbarico, aiuta a stimolare il tessuto di granulazione e a riavvicinare i margini della ferita più velocemente.
E così avviene: alla rimozione della TPN, ad agosto 2019, la ferita si è ridotta del 95% ed Igidio, per i criteri di cura del CCFD, è guarito.
Per noi del Centro Iperbarico di Ravenna è stato un piacere aver conosciuto e aiutato Igidio; è stato una persona collaborativa e ha sempre seguito tutte le nostre indicazioni. Per noi dello staff CCFD la collaborazione che deve esserci con il paziente è la cosa più importante. La nostra esperienza ci suggerisce, infatti, che la condivisione del percorso di cura e la spiegazione delle azioni da seguire per arrivare alla guarigione sono ingredienti fondamentali. Senza una buona sinergia e sintonia fra paziente e personale sanitario e senza comprendere le esigenze del paziente tutto diventa più complicato e difficile.
A questo punto, non ci rimane che augurare a Igidio buona fortuna e sperare che in futuro non gli capiti mai più nulla di simile.
Ringraziamo Alessandra per aver condiviso con noi la storia a lieto fine di Igidio.
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