Una sfortunata passeggiata fra i campi: l’avventura a lieto fine di Giovanni
Giovanni è un signore di 84 anni, che vive in modo sereno e rilassato le sue giornate; gli piace fare lunghe passeggiate e passare a salutare conoscenti e vicini.
Proprio in una di queste passeggiate in campagna, si ferma a osservare il lavoro nei campi. Una macchina agricola sta trasferendo, su un nastro trasportatore, delle sementi. Giovanni, per la curiosità, si avvicina alla macchina in movimento e purtroppo, in maniera del tutto inaspettata, si ritrova con le dita della mano destra impigliate nel nastro trasportatore.
Il danno è fatto! Anche se la macchina viene arrestata immediatamente l’esito è una lesione da strappamento importante, che gli procura l’amputazione completa di tre dita, 3°, 4°, e 5° dito della mano e, per giunta, anche la frattura della parte superiore dell’indice e una ferita allo stesso.
Giovanni viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Forlì. I medici lo sottopongono a intervento chirurgico per suturare le ferite e pulire accuratamente la ferita, per evitare che una eventuale infezione vada a intaccare anche le parti ossee. Malgrado l’ottimo lavoro eseguito dai chirurghi, le tre dita della mano non possono essere riattaccate e sono irrimediabilmente compromesse. Il danno che è stato creato dal nastro è troppo grande.
Pochi giorni dopo l’intervento, Giovanni viene inviato dal reparto di Ortopedia di Forlì, dove è ricoverato, al Centro Iperbarico di Ravenna, per eseguire un ciclo di Ossigenoterapia Iperbarica (OTI). Gli ortopedici di Forlì sanno bene che nel caso di ferite come quella che ha Giovanni è fondamentale agire su tre fronti per limitare e risolvere il danno creato. I protocolli previsti per questo tipo d’incidente prevedono: curettage della ferita (pulizia chirurgica), antibioticoterapia e OTI. L’OTI ha il compito di favorire la rivascolarizzazione dell’area lesa, facilitare la cicatrizzazione dei tessuti danneggiati e scongiurare il rischio infettivo, soprattutto a livello osseo.
Giovanni inizia così il ciclo di 15 sedute OTI previste dal protocollo. Allo staff del Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del nostro Centro vengono anche affidate le medicazioni alla mano, necessarie per ottimizzare l’efficacia dell’OTI.
Passano i giorni di terapia e comunque si rende necessaria, dopo due settimane, un’ulteriore pulizia della ferita per favorire la guarigione. Vista la situazione, i medici di Forlì, su consiglio dei nostri medici, ritengono opportuno proseguire la terapia iperbarica per ulteriori 8 sedute. Anche la terapia antibiotica prosegue su prescrizione dell’infettivologo.
Finalmente, dopo 23 giorni di terapia, la situazione della mano di Giovanni è nettamente migliorata e il 27 di settembre Giovanni termina il ciclo di OTI, con la sua dimissione dal nostro Centro. Giovanni è ormai guarito; sarà comunque seguito dagli ortopedici di Forlì al fine di arrivare alla completa guarigione e recuperare la completa funzionalità della mano.
Oggi abbiamo parlato con Giovanni e ci ha detto che è molto contento perché tutto sta procedendo per il meglio e, a breve, potrà riprendere la vita di prima. Certo, con qualche difficoltà in più, ma comunque felice di essere riuscito a salvare la mano e due dita della stessa. Almeno, anche solo se con il pollice e l’indice, potrà compiere azioni in autonomia.
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