Novità in Ossigenoterapia Iperbarica
Il 12 e 13 maggio 2022, oltre 500 partecipanti provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati alla Mole Vanvitelliana di Ancona per affrontare l’importante argomento della chirurgia plastica e ricostruttiva, “Chirurgia plastica: passato presente futuro XXV anni di wound care”. Un appuntamento che mostra la particolare attenzione del mondo sanitario nazionale per le eccellenze nella cura delle ferite difficili.
Il Centro Iperbarico di Ravenna era presente con il nostro Direttore Sanitario Dottor Longobardi, che ha parlato dell’utilità dell’Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) abbinata alle più moderne tecniche di wound care. Ecco la sintesi della relazione del Dottore.
Nel nostro organismo i vasi sanguigni sono così estesi da coprire la superficie di un campo da calcetto e pesare fino a 1,8 chili. I vasi sanguigni sono dinamici, regolati da mediatori come il monossido di azoto. L’alterata vasoregolazione può dipendere da polimorfismo genetico della Ossido Nitrico Sintasi e dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina oppure da patologie concomitanti. L’alterata vasoregolazione provoca danno diffuso, incluso l’edema polmonare da apnea profonda.
Il percorso di diagnosi e terapia del Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del Centro Iperbarico Ravenna parte dal sospetto clinico di ridotta perfusione, segue la valutazione non invasiva della perfusione e, in caso di dubbio, l’angiografia e rivascolarizzazione. Qualora permanga un deficit di perfusione possiamo abbinare anche l’Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) che riduce le amputazioni (GRADE 1B) e accelera il processo di riparazione (GRADE 2B).
L’OTI riduce del 70% la formazione di colonie di stafilococco aureo, riduce il bioburden, la rete di connessione attivata dai microbi per scambiarsi informazioni e proteggersi dalle difese del corpo umano, controlla l’infiammazione bloccando la espressione delle β2 integrine dei leucociti neutrofili, la diapedesi, cioè il passaggio attraverso l’endotelio, l’attivazione dei canali del calcio, il danno endoteliale, l’attivazione delle citochine proinfiammatorie. Inoltre, attiva le cellule staminali e ne favorisce l’impianto in sede di lesione. Protegge l’endotelio dal danno per ischemia-riperfusione.
Il documento di posizionamento dell’European Wound Management Association (EWMA), “Use of oxygen therapies in wound healing” (2016), esamina i diversi dispositivi per la somministrazione dell’ossigeno. Solo l‘OTI consente pressioni parziali superiori a 1500 millibar, necessarie per l’effetto di trasduzione dei segnali per la bioregolazione dei sistemi dell’organismo.
Tra l’altro la terapia iperbarica si abbina bene con la medicina rigenerativa per il salvataggio di arto; per esempio il Plasma Ricco di Piastrine (PRP) con il trattamento OTI. Il beneficio per il paziente è la qualità della vita. Il beneficio per la comunità è il risparmio di risorse (costo stimato dal NICE NHS UK in €35mila a un anno dalla amputazione maggiore, sopra il ginocchio).
Il Value for Money Spent (costo / beneficio) è favorevole per l’Italia e altri Paesi. La formula considera il costo per terapia e il numero di sedute necessarie per salvare un arto (30 sedute).
Il Centro Iperbarico di Ravenna offre percorsi di cura progettati sui concetti sopra esposti. Quando il sangue circola poco ma il vaso sanguigno risulta libero (cioè non è necessaria la chirurgia vascolare), al CCFD è possibile valutare se il monossido di azoto sia prodotto in maniera efficace per regolare il calibro vasi sanguigni, essenziale per una perfusione ottimale. Lo si fa con l’analisi genetica della Ossido Nitrico Sintetasi, con la Laser Doppler Flussimetria e la ossimetria transcutanea. Laddove necessario, viene proposta la neurostimolazione a modulazione di frequenza (FREMSlife Aptiva 4) che attiva la perfusione del sangue e la medicina rigenerativa (Plasma Ricco di Piastrine associate a cellule staminali da sangue periferico). La competenza del personale e l’esperienza trentennale hanno reso il Centro eccellenza internazionale.
Il CCFD del Centro, dal 2004, ha curato più di 5.524 pazienti erogando oltre 411.000 prestazioni mediche infermieristiche con un tasso di guarigione-miglioramento dei pazienti che si attesta all’80%.
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