PFO: è opportuno chiudere il Forame Ovale Pervio?
Francesca ci contatta perché le è stato riscontrato un PFO (Forame Ovale Pervio), a causa del quale ha stoppato l’attività subacquea. Nel messaggio che abbiamo ricevuto, chiede se sia opportuno intervenire chirurgicamente per la chiusura:
Buongiorno Dottore, ho smesso di fare immersioni quando ho scoperto di avere un PFO.
L’ultima Eco fatta al San Camillo di Roma nel gennaio 2009 recitava: “Setto interiatriale presenta un aneurisma di tipo 1R senza evidenza di discontinuità. L’ecocolordoppler non documenta shunt. L’ecocontrastografia (soluzione emagel 8cc+fisiologica 2cc, agitata e iniettata in vena periferica) provoca l’ottima opacizzazione delle sezioni di destra e l’assenza di passaggio di contrasto in condizioni basali. Con manovra di Valsalva ampio passaggio di contrasto fin dal primo battito dopo l’opacizzazione delle sezioni di destra.”
Sono seguiti un RM encefalo e tronco, risultate negative e lo studio completo della trombofilia, risultato anch’esso negativo.
La domanda è questa: secondo lei in presenza di un PFO è meglio mettere l’ombrellino di Amplatzer o no??
Non so cosa fare. Grazie per la risposta, saluti. Francesca
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
gentile Francesca Romana, ti ringrazio per l’attenzione e la stima.
Inanzitutto è importante escludere che ci siano altri travasi (shunt) destra sinistra nel tuo organismo oltre a quello cardiaco, già accertato. a tal fine, suggerisco una scintigrafia polmonare perfusionale.
Qualora lo shunt sia solo cardiaco hai due possibilità:
– non intervenire e applicare alcune misure cautelative in immersione (una sola immersione al giorno, preferibilmente repirando aria arricchita in ossigeno, entro curva di sicurezza, per un tempo alla massima profondità non superiore ai venti minuti, profondità massima trenta metri. E’ importante evitare sforzi durante la risalita in barca (togliere l’attrezzatura in acqua).
– chiudere il PFO e, qualora il controllo dopo sei mesi sia negativo, potrai inmergerti senza limitazioni (nell’ambito di quanto consentito dal tuo brevetto).
In tal caso è essenziale farsi operare da un cardiologo competetente (preferirei qualcuno abituato a trattare i subacquei come, solo perchè li conosco e non perchè siano gli unici, la dr.sa Elisabetta Varani dell’Ospedale Civile di Ravenna o il dr. Umberto Berrettini di Ancona).
Farsi operare da uno specialista competente è importante perchè ho seguito due subacquei, operati altrove, nei quali si è ripresentato il passaggio delle bolle per malposizionamente del dispositivo.
Ai pazienti che seguiamo presso il Centro iperbarico Ravenna, consigliamo un percorso di “riabilitazione” all’immersione durante i sei mesi di “convalescenza” (prevede immersioni in acque delimitate e poi in mare a profondità e tempi crescenti).
Finora tutti i pazienti operati in Ravenna e da noi seguiti sono tornati in immersione senza più fastidi.
Ciao, Pasquale
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