Edema e parestesie dopo immersione: da cosa dipendono?
Maria Antonietta, dottoressa, ci scrive perché la figlia Chiara ha manifestato episodi di edema dopo l’attività subacquea, risoltisi spontaneamente in pochi giorni. Nel messaggio che ci è giunto, chiede come comportarsi, magari anche recandosi al Centro Iperbarico Ravenna:
Parlo per mia figlia Chiara (anni 31): in seguito a ripetute immersioni ha manifestato episodi di edema molto doloroso alle cosce e alle braccia con marezzature violacee ed un episodio di parestesia della durata di circa un’ora alla mano destra. Tutto comunque si è risolto spontaneamente ma lentamente nel giro di tre giorni. Trattasi di fumatrice, purtroppo, accanita ed è in trattamento estro-progestinico.
Voglia cortesemente indirizzarmi o consigliarmi su cosa fare, direttamente al Centro di Ravenna o in qualche altra sede (altrettanto idonea) magari più vicina al domicilio di mia figlia (Lombardia). La ringrazio anticipatamente per quanto potrà fare. Distinti saluti. Dr.sa Maria Antonietta Di Santo
Risponde qui sotto, nei commenti, il nostro Direttore Sanitario Dott. Pasquale Longobardi, laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee. Per approfondimenti sui nostri servizi legati alla medicina subacquea clicca qui sotto:
Pasquale Longobardi
gentile dr.sa Maria Antonietta, ti ringrazio per l’attenzione e la stima.
Chiara è, quasi certamente, portatrice sana di uno shunt (travaso di sangue) dal circolo destro a quello sinistro. La sede più probabile è a livello cardiaco (forame ovale pervio) ma è da escludere shunt polmonare o problemi intestinali (cerca forame ovale pervio nella casella search sulla destra del blog).
Il Centro iperbarico Ravenna ha la competenza ed esperienza (ventennale) necessaria per la diagnosi del problema e le decisioni del caso (chiusura dello shunt o, lasciando le cose come stanno, consigli per immersione con misure restrittive). L’importante è che Chiara, se ritorni a immergersi, lo possa fare con la massima sicurezza.
Serve quanto segue:
– contattare la segreteria del Centro iperbarico Ravenna (0544-500152) per l’esecuzione del test ossigeno (emogasanalisi durante respirazione in aria e dopo trenta minuti di respirazione in ossigeno puro ad alto flusso – esame positivo per pO2 minore di 400 mmHg – il test viene controllato eseguendo anche ossimetria transcutanea)
– chiedere alla segreteria anche i contatti dei medici di nostra fiducia per l’esecuzione dell’ecodoppler transcranico con contrasto sonografico (infusione endovenosa di una sostanza che contenga microbolle, Chiara dovrà effettuare una manovra di compressione addominale e il medico valuterà se e quante bolle bypassano il polmone e arrivano al circolo cerebrale)
– scintigrafia polmonare perfusionale con valutazione delle statistiche al cranio e rene. Serve per escludere la presenza di shunt destro sinistro extracardiaco. Può eseguire questa indagine dove preferisce.
E’ bene che esegua l’ecodopplere e la scintigrafia prima o contemporaneamente al test ossigeno perché nello stesso giorno del test è prevista la mia valutazione finale.
Queste indagini sono necessarie (fortemente consigliate) solo se Chiara desideri proseguire nelle immersioni altrimenti lo shunt destro sinistro non crea, generalmente, problemi nella vita in superficie.
Aspetto Chiara. Cordialmente, Pasquale Longobardi
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